Laboratorio delle Emozioni
Questo progetto di educazione emotivo-affettiva vuole creare uno spazio di dialogo privilegiato dedicato ai bimbi dell’ultimo anno, nel quale possano sperimentare, riconoscere e accettare le proprie e le altrui emozioni, collegarle agli eventi che le determinano e acquisire delle strategie comportamentali idonee per provare a gestire correttamente i diversi stati emotivi.
È un ulteriore arricchimento della quotidiana educazione alla persona, che la scuola promuove attraverso le sue attività, e di cui l’educazione emotivo-affettiva è una dimensione importante; nella scuola dell’infanzia le vie dell’affettività, della conoscenza e dell’etica sono strettamente intrecciate per permettere uno sviluppo armonico e armonioso della persona.
Educare alla competenza affettiva significa accompagnare il bambino a conoscere se stesso e gli altri e dunque a sviluppare l’intelligenza intra e interpersonale. L’importanza dell’educazione ai sentimenti diviene oggi più che mai una necessità per contrastare l’analfabetismo affettivo che pervade la società moderna e valorizzare i sentimenti autentici.
Questo laboratorio diviene uno spazio e un tempo “sicuri e protetti”, all’interno del quale i bambini possono sentirsi liberi di esprimere tutte le emozioni, perché non ci sono emozioni brutte o belle, buone o cattive: tutte possono esser vissute, espresse e comunicate….bisogna imparare qual è il comportamento giusto con il quale farlo.
Il laboratorio delle emozioni si svolgeda gennaio a giugno e ad ogni incontro i bambini si siedono in cerchio per verbalizzare inizialmente il loro stato d’animo e/o visualizzarlo attraverso simboli, immagini, emoticons; segue la riflessione su un’emozione per volta attraverso libri, racconti, giochi, drammatizzazioni, ascolto di brani musicali…. Si cerca di coinvolgere tutti i bambini nella riflessione, pur rispettando la loro libertà di partecipare attivamente o meno, a seconda dei propri bisogni e tempi di sviluppo.
Ogni incontro si conclude chiedendo al bambino di esprimere nuovamente il proprio stato d’animo con il disegno del proprio viso o un emoticons, così da registrare un possibile cambiamento o una maggior capacità di riconoscere e descrivere le proprie emozioni.
Laboratorio di Inglese
Il nostro “english corner” è un primo approccio alla lingua inglese, il cui scopo è aumentare la sensibilizzazione del bambino verso un codice linguistico diverso dal proprio, secondo le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’Infanzia, che vedono la scuola come il primo contesto di costruzione della propria cittadinanza europea e di confronto con stimoli multietnici.
Un simpatico personaggio guida i bambini attraverso giochi di role-play, ascolto e memorizzazione di canti e filastrocche, drammatizzazioni, attività ludiche varie per favorire la memorizzazione e l’utilizzo del lessico presentato; così da permettergli di imparare in modo semplice e spontaneo attraverso un approccio ludico flessibile, lontano da un insegnamento precocemente disciplinato.
Il laboratorio è destinato ai bambini di 4 e 5 anni, suddivisi in gruppi omogenei per età e si svolge da ottobre a giugno con incontri settimanali di 45 minuti in intersezione, durante i quali i bimbi memorizzano i suoni caratteristici della seconda lingua, apprendono un vocabolo di base e sviluppano le capacità di ascolto e comprensione di brevi messaggi ed ordini in inglese.
Laboratorio di Musica
La scuola Gajo, dopo aver avviato per l’a.s. 2015-2016 un progetto pilota sulla fascia dei tre anni, ha deciso di investire le sue risorse in un laboratorio musicale che estenderà da gennaio 2018 a tutte le fasce d’età dai 3 a 5 anni.
La scuola è, infatti, profondamente consapevole dell’importanza che la musica riveste non solo per il piacere della sua fruizione ma anche i positivi effetti che essa ha sullo sviluppo del bambino. Numerosi studi scientifici dimostrano come l’ascolto e la pratica della musica potenzino aree e circuiti del cervello particolarmente importanti per la memoria verbale, favorendo così un potenziamento delle competenze verbali.
Inoltre fare musica aumenterebbe la percezione della spazialità, la capacità di linguaggio e la capacità matematica, con un vero e proprio effetto dinamizzante sul cervello, di cui beneficiano anche altre facoltà mentali.
Nella scuola dell’infanzia la musica è già protagonista abituale della didattica: scandisce le routines, fa da sottofondo allo svolgimento di alcune attività, le insegnanti utilizzano canti e melodie per rinforzare l’appartenenza al gruppo o veicolare i processi di apprendimento; questo laboratorio affianca questa dimensione per farsi consapevole “palestra dei sensi”, in quanto la musica non solo suscita emozioni e sensazioni ma, attraverso l’ascolto, il canto, gli strumenti musicali, la danza, permette al cervello di svilupparsi più compiutamente e dà un importante contributo alla capacità di percepire ed esprimere le emozioni.
Il laboratorio è condotto da insegnanti di musica professionisti.
Laboratorio Manipolativo
Questo è il laboratorio della fantasia! Qui si sperimentano i materiali e i colori, si mescolano fra di loro senza limiti se non quelli della fantasia dei bambini e dell’insegnante. È proposto a tutti i bambini, suddivisi in gruppi omogenei per età, anche in intersezione.
Il laboratorio si sviluppa lungo tutto l’anno scolastico da ottobre a giugno.
È uno spazio privilegiato per “lavorare” in un gruppo esclusivamente di pari età e con tecniche e materiali diversi e particolari, per scoprirne le caratteristiche e le sensazioni che suggeriscono, così da arricchire il “vocabolario esperenziale” di ogni bambino.
Le varie attività proposte tengono sempre in primo piano le abilità legate all’età, i desideri e la curiosità dei bambini pur seguendo il tema annuale che guida la programmazione didattica della scuola
Il laboratorio è tenuto dalle stesse insegnanti di sezione.
Laboratorio Psicomotorio
Nell’educazione psicomotoria il bambino è invitato a compiere un processo di graduale passaggio dall’esperienza e conoscenza concreta a quella astratta e simbolica. Tale processo è costituito da azioni precise, stimolando i bambini a ricercare, conoscere, interiorizzare, rappresentare e vi si evidenziano tre aspetti fondamentali: l’attività motoria, il lavoro con gli oggetti e la dimensione relazionale.
Attività motoria: fondamentale perché nell’azione si esprime la natura del bambino. La sua identità è innanzitutto un’identità corporea. Il corpo è il suo sentirsi, il suo esistere nel mondo in tutta la sua dimensione relazionale e conoscitiva; la capacità simbolica e d’astrazione si basano sulla sperimentazione concreta dei rapporti spazio-temporali in una situazione emotivamente significativa.
L’attività motoria si articola in: movimento globale, coordinazione, ritmo, equilibrio, forza, abilità posturale, movimento segmentarlo, motricità fine, rilassamento, attenzione/concentrazione, schema corporeo.
Lavoro con gli oggetti: inizia sempre con il movimento libero con l’oggetto. Si esplora l’oggetto e le molteplici possibilità che si aprono usandolo. Il gioco con gli oggetti può essere: spontaneo, guidato, simbolico, con regole, di costruzione, personale o di coppia, di piccolo e grande gruppo.
Dimensione relazionale: è il fulcro del progetto psicomotorio. L’adulto introduce l’attività e poi si pone in ascolto empatico e osservazione; coglie ciò che i bambini esprimono, esserne contenitore e specchio per aiutarli nella comprensione del significato delle proprie sensazioni, emozioni, tensioni o difficoltà. In questo modo l’attività psicomotoria permette di favorire la scoperta e di educare lo sviluppo delle potenzialità motorie, cognitive e relazionali del bambino in modo armonico e globale.
Il laboratorio è tenuto da una Neuropsicomotricista dell’Età Evolutiva esterna appartenente alla cooperativa sociale onlus Tre.Effe ed è proposto a tutti i bambini dai tre ai cinque anni.
Laboratorio Metafonologico
Farina, legumi, pinze, acqua….cannucce, bolle di sapone, candele, specchi…. Sono gli elementi di un laboratorio di cucina e magia? Ma no! Non sono gli ingredienti dei laboratori di avviamento al gesto grafico e metafonologico!
Questi due progetti interessano i bambini dell’ultimo anno e sono volti a sviluppare le loro competenze linguistiche e grafiche in previsione del futuro passaggio alla scuola primaria. Il raggiungimento di queste competenze avviene sempre in forma ludica ed è da considerarsi un percorso per favorire un uso più consapevole della propria lingua (giochi di parole, con i suoni, le rime…) e del proprio tratto grafico.
Nel laboratorio di “pregrafismo” ai bambini vengono proposte attività ludiche di disegno su diversi tipi di farine, gioco/manipolazione con legumi, mimo, e infine l’uso dello strumento (matite, pastelli) orientato al raggiungimento della fluidità del gesto grafico, un corretto uso dello spazio foglio e della lateralità. Obiettivo della scuola dell’infanzia è il raggiungimento di una maggior sicurezza da parte del bambino, ciascuno secondo il proprio standard personale; non è mai un tentativo di precorrere l’acquisizione di una competenza futura propria della scuola primaria (lettura e scrittura).
Questi laboratori sono gestiti direttamente dalle insegnanti di classe con il proprio gruppo di leoni (bimbi di 5 anni).
Laboratorio “Facciamo la Biblioteca”
A scuola la lettura, sia come attività organizzata sia spontanea, è un’importante momento che viene non solo sostenuto e promosso dalle insegnanti di sezione ma da alcuni anni è stato organizzato come laboratorio vero e proprio per il gruppo dei “leoni” (i bambini dell’ultimo anno), creando lo spazio “Biblioteca”.
Nella Biblioteca della scuola, con frequenza settimanale, i bambini non solo vengono sostenuti nel naturale desiderio di sfogliare e farsi leggere i libri, ma vengono accompagnati in un percorso che parte dalla conoscenza del libro stesso come strumento, dal piacere di scegliere e condividere un libro e dal vivere – in piccolo – l’esperienza del prestito librario! Infatti oltre alle attività legate alla lettura di un libro e alla creazione di storie da parte dei bambini, questi hanno la possibilità di chiedere in prestito alla “bibliotecaria” (una volontaria della scuola) un libro da portare a casa, registrare il prestito sulla scheda annessa al libro, leggerlo a casa con i genitori o i nonni e averne cura, fino al momento in cui dovrà essere riportato a scuola e riconsegnato in biblioteca.
In questo modo si educano i bambini al piacere della lettura, al senso civico (aver cura dei libri che non sono privati ma della scuola, cioè di ciascun bambino) ea fare esperienza di come funziona un ambiente cittadino: la biblioteca!